Sabato 20 gennaio 2018 alle ore 10.30 la Biblioteca Vallicelliana inaugura la mostra DIMENSIONE FRAGILE in occasione della presentazione del Manifesto della Fragilità, con l’allestimento nel Salone Borromini di 200 opere fragili realizzate dagli artisti che hanno aderito al manifesto.
Le reazioni e le adesioni suscitate dal libro Elogio della fragilità (ed. Mimesis) di Roberto Gramiccia sono alla base della stesura del Manifesto della fragilità che il mondo dell’arte in particolare ha accolto e fatto proprio, dando vita a fermenti culturali diffusi. L’idea del Manifesto nasce dalla convinzione che la Teoria della fragilità e le indicazioni che il libro propone possano stimolare una discussione proficua e creare le condizioni per il sorgere di un movimento culturale ambizioso. Il Manifesto ruota intorno all’idea che la fragilità possa trasformarsi in forza e vede centinaia di artisti, ma anche personalità della cultura, della politica e della società civile, aderire e confrontarsi su un tema di interesse generale. La fragilità, infatti, si presenta come condizione universale, una connessione maieutica tra debolezza, creatività e riscossa, individuale e collettiva.
Per l’occasione si presenta la seconda edizione del libro Elogio della fragilità arricchito di nuovi contenuti.
DIMENSIONE FRAGILE è la mostra che vede coinvolti i 200 artisti che in qualche modo, in determinati periodi, per attitudine, poetica, metodo o linguaggio, hanno creato le loro opere nel segno della fragilità.
Si presentano nel Salone Borromini carte di piccolo formato 14×20 cm, realizzate dagli artisti invitati che con il loro segno testimoniano la propria interpretazione di DIMENSIONE FRAGILE. Piccole carte tenute insieme da un comune sentire e che nella lettura unitaria e complessiva possono restituire il senso del “movimento”.
La Biblioteca Vallicelliana, promotrice di numerose iniziative culturali, è una realtà viva e aperta, pronta a sostenere e produrre progetti, idee, fermenti. In questo caso, l’obiettivo è attivare un circuito virtuoso di scambio e confronto artistico e culturale tra alcune nuove tendenze e uno dei luoghi più affascinanti del vasto patrimonio storico artistico italiano. Lo spazio borrominiano dedicato alla conservazione bibliografica e alla ricerca, nondimeno entra in relazione con forme espressive del presente contribuendo a una interpretazione del contemporaneo.
Le opere in mostra verranno donate alla Biblioteca Vallicelliana per la creazione di una collezione che verrà incrementata nei successivi appuntamenti annuali in biblioteca.
Inaugurazione sabato 20 gennaio 10.30 – 13.30
Relatori: Paola Paesano, Alberto Dambruoso, Giorgio de Finis, Roberto Gramiccia, Simone Oggionni
Concept: Paola Paesano e Jasmine Pignatelli
In collaborazione con HIDALGO ARTE e I MARTEDI’ CRITICI
Parteciperò con l’opera:
nosce te ipsum #2 – 2017
acrilico su carta d’Amalfi
20 x 14 cm
Condizione essenziale per esprimersi è la conoscenza, primaria quella del sé: nosce te ipsum è la serie di carte che Antonio Ambrosino dedica all’approfondimento della condizione umana, nei suoi limiti nella sua essenza. L’opera porta l’impronta della natura, forte ma al tempo stesso delicata nel suo manifestarsi. Le linee concentriche ed armoniose si offrono allo sguardo dello spettatore per essere osservate e toccate. Guardandosi i palmi delle mani potrà poi ritrovare con maggiore familiarità la stessa minuta geografia di spazi. L’uomo si conosce, riconoscendosi in un frammento di natura in continua metamorfosi, crea un dialogo con la propria identità esistenziale. L’artista stende strati di paste dai contorni irregolari, dense; i colori utilizzati sono tenui e accompagnano sobriamente il messaggio, mettendo accenti laddove si intravedono luminescenze della materia. L’opera suggerisce, evoca: l’autore parte dalla pienezza dei materiali per restituirci la sensazione dell’esperienza.
note sulla serie nosce te ipsum di Claudia Gennari
La Dimensione Fragile dell’arte in mostra alla Biblioteca Vallicelliana