L’esposizione si articola in tre momenti, o, meglio, in tre movimenti, in risonanza con la struttura del concerto n. 20 di Mozart che dà il titolo alla mostra.
Il primo spazio della galleria accoglie l’installazione Kronos 2018, nata da una emozionata riflessione sulla vita scomposta, deframmentata nei singoli momenti che la caratterizzano. L’installazione è composta da un intervento su carta a parete e circa sessanta sculture su basi esagonali in legno che si snodano sul piano di calpestio e invitano lo spettatore a vivere lo spazio. Le sculture appartengono alla serie “frammenti di tempo” (eseguite dal 2003 ad oggi) e sono realizzate in terracotta, maiolica e terracotta smaltata a freddo.
La seconda sala è dedicata alla serie “attimi in blu” realizzate a partire dal 2017: si tratta di tre sculture di piccole dimensioni realizzate in EPS e resine sintetiche con finitura floccata (velluto al tatto). La loro dimensione dialoga perfettamente con lo spazio e lo satura di un profondo, spirituale e vellutato blu.
L’esposizione si chiude con opere del ciclo “nosce te ipsum”, opere del 2018 realizzate in acrilico, sabbia, terra e resina su carta d’Amalfi, legate a legni delle Dolomiti. Tre, numero che non a caso si ripete nuovamente, sono i momenti che possiamo vivere in questa stanza: il primo con una sola opera, il secondo con tre opere a sviluppo orizzontale e, infine, una grande quadreria che assume la forma di un’onda. La serie è un complesso lavoro di autocoscienza; porta l’impronta della natura, forte ma al tempo stesso delicata nel suo manifestarsi. Le linee concentriche ed armoniose si offrono allo sguardo dello spettatore per essere osservate e toccate. L’uomo si conosce, riconoscendosi in un frammento di natura in continua metamorfosi, crea un dialogo con la propria identità esistenziale. L’opera suggerisce, evoca; partendo dalla pienezza dei materiali restituisce la sensazione dell’esperienza.